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«Prima le persone». È questo il punto di vista scandaloso che la Dichiarazione dei diritti umani conserva per tutti noi, ancora oggi. Era il 10 dicembre 1948 quando venne varata dall'assemblea delle Nazioni Unite. Sulle macerie del secondo conflitto mondiale, dei nazifascismi e della Shoah, con i loro orrori, le loro tragedie e i loro abissi, veniva piantato un nuovo seme di speranza. Per la prima volta nella storia veniva stabilito un paradigma universale circa i diritti inalienabili di ogni donna e uomo. Il sogno della Dichiarazione è ancora qui con noi, dà coraggio a chi cerca di sottrarsi al sopruso, sostiene chi è in cerca di nuovi orizzonti, alimenta la vita di migliaia di volontari che continuano a spendere il proprio tempo per una nobile causa, rafforza la voce di chi chiede e cerca giustizia.